Il Natale è un periodo di ansie e di corse all'ultimo minuto: regali da comprare a parenti e amici che vengono presi, come da copione, all'ultimo secondo. Ma ogni Natale non è tale, a mio avviso, se non viene regalato neanche un libro.
La tristezza assoluta.
Penso anche si possa avere un raffinato buon gusto nella scelta di quel meraviglioso oggetto cartaceo, che dovrà conquistare il difficile gusto di terzi. Il Natale potrebbe essere un incentivo a regalare libri ed edizioni particolari.
Ecco quindi qualche consiglio che potrebbe sicuramente soddisfare anche i lettori più accaniti.
1) S. La Nave di Teseo di V.M. Straka (Rizzoli Lizard): Scritto da J. J. Abrams e Dorst Dougun. Un volume da 35 euro che va oltre la definizione di libro. Due storie che si intrecciano in questo cofanetto, che evolvono attraverso note a margine, ritagli di giornale e cartoline.
Un'esperienza di lettura unica nel suo genere molto vicina all'introvabile "Casa di Foglie" di Mark Z. Danielewski.
Un libro perfetto per i più curiosi e i meno timorosi. Un libro da non vivere come sfida, ma come esperienza di lettura, in questo caso natalizia.
Philipp Meyer torna in Italia con "Il Figlio" edito Einauidi. Torna a distanza di anni dopo il suo “Ruggine Americana”, romanzo di esordio che in qualche modo mi aveva fatto vivere le difficoltà della Pennsylvania. Mi aveva fatto conoscere, nonostante qualche sbavatura, personaggi vivi. Personaggi Veri. Contesti crudi e onesti.
Il nuovo romanzo è diverso, lo si percepisce dalla prima pagina. È carico. Ha potenziale. Meyer è passato in sei anni da una storia di amicizia, di amore e di difficoltà, a un testo che è un concentrato di tematiche, di ricerche e personaggi. Potremmo paragonarlo alle grandi saghe familiari senza osare, senza commettere nessun errore.
Texas. È la storia della famiglia McCullough che parte dall’Ottocento per finire ai giorni nostri. Molti sono i personaggi che conosceremo attraverso gli occhi di tre voci narranti. Tre voci legate dal sangue: Eli, il colonnello, una sorta di patriarca allevato dagli indiani. Suo figlio Peter e la sua nipotina Joanne. Le pianure Texane, i Comanche, i messicani. Culture diverse che si incontrano facendo scaturire sangue e violenza.
Perché i Comanche, come mai questo interessamento per gli indiani?
Arriva “Il Figlio” e arriva anche l’autore per la prima volta in Italia ospite del Circolo dei Lettori di Torino.
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Texas. È la storia della famiglia McCullough che parte dall’Ottocento per finire ai giorni nostri. Molti sono i personaggi che conosceremo attraverso gli occhi di tre voci narranti. Tre voci legate dal sangue: Eli, il colonnello, una sorta di patriarca allevato dagli indiani. Suo figlio Peter e la sua nipotina Joanne. Le pianure Texane, i Comanche, i messicani. Culture diverse che si incontrano facendo scaturire sangue e violenza.
Perché i Comanche, come mai questo interessamento per gli indiani?
Meyer afferma che la storia degli Stati Uniti è decisamente più giovane, è fatta di esportatori e autosufficienza. L’intento è poter tornare a essere come il primo uomo, come gli indiani, è quello che sogna ogni ragazzino americano. Gli indiani non sono solo fascinazione ma sono stati il pretesto per trovare un indice al romanzo.